Monarchia di Venezia

Fin dal primo momento, la Monarchia di Venezia o meglio conosciuta come la Serenissima Repubblica di Venezia si adoperò affinché l’uomo non avesse il massimo potere, per cui la figura del Doge doveva essere a capo di altre organizzazioni politiche, ad esempio il Maggior Consiglio, Senato e Consiglio dei Dieci, che garantivano ordine e controllo sul territorio.
Storia della Repubblica di Venezia
La città di Venezia, le cui origini risalgono alla caduta dell’Impero Romano, è un caso sorprendente e unico. Sebbene i veneziani attraversassero condizioni del tutto sfavorevoli, seppero affrontare le avversità per compiere grandi imprese.
La Repubblica rafforzò la sua posizione nel Rinascimento, poiché nei primi anni il commercio del sale prosperò notevolmente. Divenne infatti una delle potenze economiche più importanti del mondo, grazie agli scambi tra mercanti del Mediterraneo e dell’Oriente.
Allo stesso modo, i trattati con l’Europa, il Nord Africa e persino l’Asia, hanno permesso a centinaia di ricchi mercanti di venire a Venezia, al fine di sponsorizzare le feste, l’arte e l’architettura della città, che è stata anche la culla di importanti esploratori europei, ad esempio Marco Polo.
Venezia era governata dal Doge, che veniva eletto con voto del Maggior Consiglio, sebbene la carica fosse sempre ottenuta da mercanti e/o aristocratici. La città-stato e le altre repubbliche italiane giocarono un ruolo importante nella promozione del capitalismo in quel momento, quindi i cittadini sostennero questo sistema di governo, che era composto anche da vari consigli.
Tuttavia, l’ultima carica del doge fu detenuta dal magnate Ludovico Manin, dopo che la città fu saccheggiata dall’esercito austriaco e sconfitta dalle truppe armate della Rivoluzione francese, dopo l’invasione di Bonaparte. Ciò causò la divisione della Serenissima Repubblica di Venezia.
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Sistema politico veneziano
La prima istituzione che costituì il sistema politico di Venezia fu il Gran Consiglio, nel quale si riuniva una persona con più di 30 anni di ogni famiglia importante della città. Per avere un’idea, c’erano 2.000 membri su una popolazione urbana di 200.000. D’altra parte c’era anche un Senato, che era composto da magistrati, capitani, sindaci, consiglieri provinciali, tra gli altri.
Il Consiglio dei Saggi era la più piccola istituzione della Monarchia di Venezia, poiché esercitava funzioni esecutive solo quando il Senato non era riunito. I membri suddividevano le attività per settori, in modo che alcuni si occupassero della difesa e del commercio mentre altri si occupavano della proprietà e del protocollo.
Infine, il doge era il posto principale della Repubblica, sebbene questo non fosse molto ambito per le limitazioni che comportava. Ad esempio, se venivi eletto, non potevi sposare stranieri, la tua famiglia non poteva ricoprire cariche politiche, dovevi sbarazzarti di proprietà fuori città, tra le altre.
Come sono state le elezioni del Doge a Venezia?
Per le elezioni a doge, il membro più giovane del Gran Consiglio si trova a pregare nella Basilica di San Marcos, in modo che in seguito possa scegliere un bambino dal pubblico per iniziare con il voto. La persona prescelta dovrà prelevare a caso 30 palline da un contenitore, per identificare i candidati che continueranno a partecipare.
Una volta ottenute le 30 palle, i membri del Consiglio voteranno fino a quando il nuovo Doge non sarà definitivamente determinato, richiedendo almeno il 61% di voti affermativi.
Va notato che ci sono stati molti momenti in cui un partecipante ha cospirato per non essere eletto, sebbene questo sistema non potesse impedire la libertà durante il voto. Pertanto, quando ciò avvenne, furono scelti i nomi delle persone più anziane per garantire che almeno non durassero a lungo in carica.
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